Grandi artisti e talenti speciali in Arena
InConTrArti: ecco i nomi dei primi artisti che condivideranno il palco dell’Arena sabato 17 maggio
Ogni artista o gruppo di artisti dalle differenti abilità vivrà l’esperienza speciale di duettare con ospiti di livello internazionale del mondo della musica, dello sport e della danza (alcuni nomi saranno svelati solo nei prossimi giorni e non mancheranno le grandi sorprese).
Tanti i biglietti già venduti.
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Quello che si terrà in Arena sabato 17 maggio sarà un evento unico: un grande spettacolo che vede alternarsi su uno dei palchi più suggestivi del mondo oltre 150 ospiti con talenti e abilità speciali. 𝐈𝐧𝐂𝐨𝐧𝐓𝐫𝐀𝐫𝐭𝐢ᵀᴹ celebra l’incontro delle persone attraverso le diverse arti: nato 18 anni fa all’interno de La Grande Sfida International, entra quest’anno nell’anfiteatro con il desiderio di offrire un’occasione di incontro di tutta la città. Un appuntamento organizzato da La Grande Sfida Aps, Diocesi di Verona e Caritas diocesana di Verona per sensibilizzare alla fraternità tra tutti e alla solidarietà.
A condurre sarà Paolo Ruffini con Federico Parlanti attore della Compagnia “Mayor von Frinzius” di Livorno, a offrire la loro arte saranno i Sonohra, AKA 7even, Lorenzo Salvetti, Simona Atzori con Marco Messina e Salvatore Perdichizzi (danzatori della Scala di Milano), Felicity Lucchesi, e molti altri artisti tra cui due grandissime sorprese che verranno svelate nei prossimi giorni. Ad InConTrArti si parlerà anche di sport con atleti paralimpici ed olimpici tra cui Andrea Lucchetta, Sara Simeoni e Francesca Porcellato, che ci aiuteranno ad entrare nel clima che porterà l’Arena di Verona ad ospitare nei primi mesi del 2026 la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi Milano-Cortina.
Nella serata saranno anche ricordati due grandi amici: Sammy Basso con un momento molto intenso grazie ad alcuni ospiti che lo hanno conosciuto e con cui ha condiviso importanti palchi; papa Francesco, con le immagini della sua visita nella città scaligera lo scorso 18 maggio, nella quale hanno avuto un posto di rilievo persone fragili, con disabilità o segnate dalle varie povertà, e le parole del vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili.
Dopo poco più di una settimana dal lancio, sono 5.000 i biglietti venduti. Ne sono disponibili altri acquistati tramite Verona Boxoffice di via Pallone, 16 (www.boxofficelive.it; tel. 045/8001154): platea libera, 25 euro; gradinata numerata, 20 euro; gradinata non numerata, 10 euro. A riempire la platea poi, in quelli che solitamente sono i posti d’onore, saranno persone diversamente abili, fragili e associazioni dedicate coordinate da la Grande Sfida e Caritas; restano disponibili posti per le carrozzine, per i quali ci si prenota mandando una mail a care@diocesivr.it
Le spese per l’evento, già ridotte grazie alla collaborazione di vari enti, saranno a carico dei partner Banco Bpm, Generali, Fraste Drilling Rigs, e di collaboratori come Coloriamo i sogni e Givova. L’intero incasso della serata andrà dunque a finanziare tre progetti di solidarietà individuati dai tre organizzatori: i progetti Caritas nell’emergenza umanitaria in Sudan; la scuola materna S. Maria delle Suore comboniane a Gerusalemme Est; la campagna Anch’Io Sono Capace – Negozi Senza Barriere de La Grande Sfida APS.
Scuola Gerusalemme – In particolare, la scuola materna delle Suore comboniane, aperta nel lontano 1967 a servizio dell’infanzia cristiana e musulmana di Gerusalemme Est, oggi si trova nella zona dei cosiddetti “territori occupati”. Il muro di sicurezza ha sbarrato l’antica strada che da Gerusalemme portava a Gerico e ha diviso il villaggio di Betania/Al-Azareyah: metà in Israele e metà in Palestina. Questo ha comportato per la maggioranza dei bambini e delle bambine che frequentavano questa scuola l’impossibilità di continuare a usufruire di questa offerta educativa. Tra le conseguenze negative del “muro di separazione” tra Israele e Palestina, oltre all’impossibilità di incontro e di scambio tra i due popoli, c’è anche un continuo confronto tra militari israeliani e giovani palestinesi. Con il ricavato della serata verranno acquistati nuovi banchi, sedie e attrezzatura didattica per le aule della scuola: un segno di speranza dove da anni regna la tensione e il conflitto.
Le spese per l’evento, già ridotte grazie alla collaborazione di vari enti, saranno a carico dei partner Banco Bpm, Generali, Fraste Drilling Rigs, e di collaboratori come Coloriamo i sogni e Givova. L’intero incasso della serata andrà dunque a finanziare tre progetti di solidarietà individuati dai tre organizzatori: i progetti Caritas nell’emergenza umanitaria in Sudan; la scuola materna S. Maria delle Suore comboniane a Gerusalemme Est; la campagna Anch’Io Sono Capace – Negozi Senza Barriere de La Grande Sfida APS.
Emergenza Sudan – In particolare in Sudan, a due anni dall’inizio della guerra, si ha a che fare con la più grave catastrofe umanitaria nel mondo: 30 milioni di persone – due terzi della popolazione – hanno bisogno urgente di aiuto. Tra Khartoum e il Darfur, il conflitto tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF) ha ridotto città intere in cumuli di macerie, sfollato oltre 8,6 milioni di persone all’interno del Paese, costretto 3,9 milioni di profughi in fuga nelle nazioni vicine. Le donne e i bambini sono le vittime più vulnerabili. Le violenze sulle donne sono dilaganti; 17 milioni di bambini sono senza scuola da più di un anno, 3,7 milioni soffrono di malnutrizione acuta. Un bambino su tre sotto i cinque anni mostra ritardi nella crescita.
La fame è fra gli effetti più crudeli della guerra: 24 milioni di persone affrontano ogni giorno la fame, di cui 8 milioni in condizioni emergenziali e oltre 600mila in stato di carestia conclamata. Il collasso delle attività agricole, l’impossibilità di consegnare aiuti umanitari e la speculazione sulle risorse aggravano un quadro già drammatico. A peggiorare la situazione, la crisi sanitaria: il 60% della popolazione non ha accesso a cure mediche. Colera, malaria e dengue dilagano. Gli ospedali sono bersagliati, il personale sanitario intimidito o ucciso. I disturbi mentali si moltiplicano tra i rifugiati, ma solo il 15% può ricevere supporto psicologico. Le vittime di questi ultimi sono, come sempre, le più dimenticate nei conflitti.
La rete Caritas, con l’aiuto delle comunità locali e di organizzazioni partner, continua a distribuire cibo, acqua, kit igienici, cure mediche e supporto psicosociale. Ma le risorse sono insufficienti e milioni di persone restano senza alcun sostegno.